Trattori come dinosauri

La rivista scientifica statunitense Pnas ha pubblicato un articolo dedicato a uno studio teorico che compara l’impatto sul terreno indotto dal peso dei moderni trattori a quello dei dinosauri vissuti fra i 65 e i cento milioni di anni fa. Studio confutabile in ogni sua parte ma subito sfruttato per gettar fango sulla meccanizzazione agricola.

Pnas”, “Proceedings of the National Academy of Sciences”. E’ una rivista scientifica americana, organo ufficiale della United States National Academy of Sciences, l’accademia delle scienze statunitense. Fondata nel 1915, pubblica articoli relativi a tematiche che impattano su vari settori. Spaziando dal biomedico alla biologia e dalla fisica alla matematica fino alle scienze sociali. In tali contesti si propone sempre quale momento di informazione obiettivo e documentato. Tant’è che ogni articolo, anche se scritto da studiosi e scienziati di valore, prima di essere pubblicato è sottoposto al vaglio di altri tecnici e scienziati che attestino la validità dei contenuti.



I trattori come i dinosauri

Partendo dai dati dichiarati dai Costruttori di trattori e pneumatici e sulla base di analisi teoriche, quindi senza dati derivanti da test sul campo, i due hanno dapprima sentenziato che “l’aumento delle prestazioni dei moderni trattori è stato accompagnato da pesi dei veicoli più elevati che aumentano i rischi di compattazione del sottosuolo”. Poi, non contenti di aver messo a fuoco una simile e straordinaria verità, hanno ipotizzato danni inimmaginabili a carico degli strati più profondi del terreno. Dai 50 centimetri in giù. Finendo poi con l’assimilare l’azione “distruttiva” dei trattori e delle mietitrebbia con quella che, sempre a loro avviso, avrebbero indotto sui terreni i dinosauri. Vissutoi fra i 65 e i cento milioni di anni fa.

Fonte: Pnas

I Nostri ipotizzano che furono proprio i dinosauri che con i loro vagabondaggi diedero luogo a rovinii del suolo tali da ridurne la produttività. Effetto che alla lunga avrebbe finito con affamare i dinosauri stessi. Tutto può essere intendiamoci, ma in campo scientifico ogni ipotesi deve essere poi suffragata da prove che nel caso specifico mancano del tutto. Il testo originale dello studio è reperibile sul sito della rivista Pnas al link dedicato e utilizzando il traduttore di Google è leggibile anche in un italiano abbastanza fedele.

Uno studio teorico con pretese di concretezza

Ben congeniato nella fattura, lo studio potrebbe comunque dar luogo a un minimo di discussioni se, dopo una miriade di termini che ben evidenziano l’aleatorietà e la soggettività delle affermazioni contenute, non concludesse che “Il nostro studio fornisce prove del fatto che le tendenze attuali all’aumento del peso dei veicoli agricoli non sono sostenibili, rendendo necessaria la considerazione delle sollecitazioni critiche del sottosuolo nei progetti futuri per integrare l’attuale attenzione alla trazione e allo stress da contatto”.

Peccato che in realtà i due non abbiano provato un bel niente avendo solo avanzato ipotesi, congetture e supposizioni che alla fine li hanno portati a scoprire l’acqua calda. Cioè che i trattori pesano e col loro peso compattano il terreno. Pochi cenni inoltre sul fatto che in realtà la pressione al suolo esercitata da un pneumatico è uguale alla pressione di gonfiaggio del pneumatico stesso e quindi sul compattamento del terreno più che il peso totale di un trattore o di una mietitrebbia incidono le pressioni di gonfiaggio delle gomme che equipaggiano il cantiere stesso.

Indice di suscettibilità alla compattazione. Fonte Pnas

Di fatto uno studio che mette in discussione l’autorevolezza di “Pnas”, ma che è subito stato fatto proprio dai media più vicini al Mondo ambientalista, la rivista Focus edita dal gruppo Mondadori in primis, per gettar fango sulla meccanizzazione agricola e indirettamente sull’agricoltura in genere. A conferma di come per certa gente l’ideologia prevalga sul raziocinio e la deontologia giornalistica sia relegata fra gli optional non obbligatori.

Trattori come dinosauri

Autore: redazione

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